Alimentazione

Benefici della soia: quando e perché assumerla

Siamo ormai abituati a vedere la soia negli scaffali dei supermercati delle città italiane ma fino a pochi anni fa la sua presenza non era così scontata.

La soia è un legume, diventato famoso soprattutto tra i vegani e i vegetariani perché ha un apporto proteico superiore per esempio ai ceci o i fagioli. Si parla quasi del 36% di proteine, ma queste non sono le uniche presenti al suo interno.

Apportano circa il 20% di grassi e una buona quantità di minerali fondamentali per l’organismo come per esempio il ferro, il fosforo, il magnesio, il potassio etc. Inoltre non manca la presenza della vitamina A, B e C, così come delle fibre.

Soia: i benefici e le proprietà

Indipendentemente dalla forma in cui scegliete di assumerla, la soia è un legume dalle proprietà interessanti e che potrà rivelarsi utile in molte occasioni. Vediamo perché assumerla.

  • Regolarizza l’intestino: grazie alla presenza di fibre al suo interno, regolarizza l’intestino e aiuta perciò a digerire e a combattere anche la stitichezza.
  • Mineralizza le ossa: è ricca di calcio e fosforo la soia, per questo motivo sembra possa contribuire a mineralizzare le ossa e perciò a prevenire il problema di osteoporosi.
  • Utile in menopausa: questo effetto è possibile grazie alla presenza degli isoflavoni. Riescono a compensare in parte la mancanza di estrogeni durante il periodo di infertilità nella vita di una donna.
  • Antitumorale: principalmente sembra possa avere una certa azione protettiva nei confronti della mammella e della prostata.
  • Migliora la salute del fegato: riesce a migliorare la salute del fegato perché secondo alcuni studi riduce e previene l’accumulo dei trigliceridi all’interno del fegato.

I derivati della soia: quali sono e quali scegliere

Quando si parla di soia in verità andiamo ad aprire un mondo intero di possibilità. La soia viene infatti utilizzata per realizzare un gran numero di prodotti, indirizzati per esempio a chi soffre di colesterolo alto ma anche alle persone che non possono bere il latte.

La soia può essere consumato come legume secco, oppure come germogli di soia. In commercio poi si trovano: la salsa di soia, il natto, il tempeh, il miso, il tofu, la farina di soia, la panna di soia, il gelato di soia, la margarina di soia, il latte di soia e lo yogurt di soia.

In commercio oggi si può trovare anche la lecitina, cioè un emulsionante e addensate che aiuta ad abbassare il colesterolo. In questo caso la soia è stata lavorata in modo tale da poterla privare anche di un aminoacido importante, la lisina. La si può acquistare per esempio già sottoforma di burger, cotolette o grani per poter preparare un ragù.

Come potete capire la soia è uno degli alimenti più importanti nella dieta di una persona che non mangia carne. In verità però questo è più un falso mito. Un vegetariano o un vegano non ha bisogno della soia, non più di qualsiasi altro legume. Può perciò essere inserito tranquillamente nell’alimentazione, però non serve esagerare.

Anzi, è meglio non esagerare perché come vi spieghiamo adesso, è bene non abusare mai della soia e dei suoi derivati.

Controindicazioni della soia

Partiamo sempre dal principio che è bene non abusare di nessun tipo di alimento. Lo scopo alla fine è sempre quello di mantenere uno stile alimentare sano e bilanciato.

Per quanto riguarda la soia, il principale motivo per cui non si consiglia di assumerla troppo frequentemente, è la presenza di alcuni fitoestrogeni al suo interno. Sono ormoni vegetali che potrebbero nel lungo periodo squilibrare un po’ la tiroide e anche alcuni organi interni.

Questo rischio però si abbassa consumando soia fermentata. Perciò sembra preferibile spingersi verso la salsa di soia, il miso e il tempeh piuttosto ch la soia fresca.

Inoltre cè il problema che la maggior parte della soia che oggi viene coltivata nel mondo è geneticamente modificata. Occorre perciò evitare la soia OGM, la quale purtroppo oggi si rintraccia anche nei prodotti biologici.

Meglio perciò evitare di comprare la soia coltivata a livello industriale e preferire invece quella a km 0, che probabilmente coltivano anche vicino a casa (ormai si produce soia anche in Italia!).

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