Bevande energetiche, un problema per la salute? Ecco le criticità

Il consumo di bevande energetiche è sempre più alto. Un aumento significativo che porta tale prodotto ad essere considerato sempre più importante. Ma nuoce alla salute? Uno studio ha dato la sua risposta.

La vita di tantissime persone è a dir poco frenetica, i ritmi sono incessanti e vanno supportati, alle volte, con degli energy drink. Anche questo prodotto, ormai, è diffusissimo e ci sono tantissime aziende che producono queste bevande. Questi sono diventati sempre più importanti perché danno quella energia che altri prodotti non danno. Ma ci possono essere degli aspetti negativi.

Bevande energetiche
Fonte foto: Canva

Vediamo sempre più persone che si rivolgono alle bevande energetiche per dare uno sprint alla propria giornata. Il consumo, giorno dopo giorno, è cresciuto sempre di più a livello mondiale. Con la crescita del consumo, però, crescono anche le verifiche sull’incidenza di questo prodotto sulla nostra salute. Dalle verifiche, infatti, aumentano sempre di più i timori sugli eventuali rischi per la salute.

Come ben sappiamo, gli ingredienti che compongono queste bevande riguardano prevalentemente caffeina, taurina e D-glucuronolattone. Tutti ingredienti che devono dare quella spinta necessaria per continuare quello che si sta facendo. Uno studio, pubblicato sulla rivista Nutrients, ha svelato che la nostra salute potrebbe essere intaccata.

Bevande energetiche, lo studio indica preoccupazione per la salute: i risultati

La ricerca condotta aveva l’obiettivo di valutare le esposizioni agli ingredienti più comuni di queste bevande. Non solo valutazione degli ingredienti ma anche di come e chi consumava questo prodotto. Si passava anche a valutare l’assorbimento di caffeina e taurina con i valori di riferimento. Mentre per il D-glucuronolattone si valutava il margine di sicurezza.

Proprio da questa analisi, gli autori della ricerca hanno sottolineato di come la preoccupazione sia sempre più crescente. Preoccupazione che aumenta se si considera l’attuale pensiero che lega il basso rischio a queste bevande. Ma è stato dimostrato che il consumo degli energy drink porta all’aumento delle probabilità di insonnia, ansia, nervosismo, scarso rendimento.

I risultati di questa ricerca che la caffeina assunta tramite queste bevande va da 80 a 160 mg si tratta, in termini di peso corporeo, di 1,14-4 mg/kg. Da qui, il consiglio di legare la quantità assunta al peso della persona. Cosa che andrebbe a non far generare problemi del sonno legati al consumo di questo elemento. Lo studio, a tal proposito, ha messo in luce che chi ha un peso oltre i 40kg, con un consumo oltre i 500 ml può avere problemi di salute.

Energy drink, le quantità possono variare: le conclusioni

Alla fine della ricerca, gli esperti hanno espresso in maniera chiara che il consumo di queste bevande può far innescare alcuni problemi. La raccomandazione è quella di dare spazio giuridico alla limitazione del consumo di queste bevande. I ricercatori chiedono di abbassare i limiti massimi degli ingredienti più noti.

Bevande energetiche fanno male? Altre conferme

Altre conferme che questo prodotto non sia del tutto positivo per la nostra salute è arrivato da uno studio apparso sul Journal of the American Heart Association. L’indagine è avvenuta tramite 34 volontari sani che sono stati divisi in due gruppi. Al primo è stato da compito di bere in un’ora per 3 giorni consecutivi. Ai secondi è stata data una bevanda placebo.

Gli esponenti del primo gruppo hanno mostrato un’alterazione nella frequenza cardiaca. Quello che è cambiato è l’intervallo QT, questo serve a vedere in quanto tempo i ventricoli generino un nuovo battito cardiaco. In questo caso, il QT è passato da 6 a 7,7 millisecondi. Gli studiosi hanno sottolineato che tale scenario può portare anche allo sviluppo di un’aritmia.

Le informazioni lette hanno solo scopo divulgativo e informativo. Sono studi apparsi su riviste di settore. Queste non devono prendere il posto della classica consulenza dallo specialista. E non devono sostituire in alcun modo la diagnosi strutturata.

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