Ernia al disco: cause, sintomi e prevenzione

L’ernia al disco è un problema che colpisce il disco intervertebrale. Quando le fibre dell’anello che formano la parte esterna del disco si rompono, avviene la fuoriuscita del materiale che compone il nucleo. Questo provoca un forte dolore. Il liquido, composto maggiormente da acqua, va a comprimere in modo meccanico le radici nervose, provocando così il dolore tipico.

Anatomia dei dischi intervertebrali

Troviamo l’anello fibroso, composto appunto da fasci fibrosi che impediscono che la sostanza che compone il nucleo esca fuori. E’ il nucleo che permette la mobilità dei dischi intervertebrali e perciò del corpo umano. Quando la colonna vertebrale viene sollecitata, il nucleo in pratica agisce come ammortizzatore per i carichi che gravano.

Un compito importante certo, però nel tempo può venire meno. Le continue sollecitazioni infatti provocano la disidratazione delle fibre e quindi la riduzione dello spessore. Durante la notte i nuclei si reidratano, però con il tempo viene meno tale capacità, per il naturale invecchiamento del corpo.

Può capitare però che eventi eccezionali portano alla migrazione graduale del nucleo. Come per esempio quando viene sollevato un peso eccessivo.

Cause dell’ernia al disco

Non sono ancora totalmente chiare le cause dell’ernia al disco. Sono stati però individuati una serie di fattori di rischio e tra questi troviamo:

  • L’eccessivo peso corporeo, specialmente quando si presentano obesità e sovrappeso.
  • Sforzi eccessivi a carico della colonna vertebrale, spesso associati a lavori gravosi
  • Condurre una vita sedentaria
  • L’invecchiamento del corpo e delle vertebre
  • Traumi della schiena
  • Alcuni movimenti scorretti

Si vede perciò come la principale causa dell’ernia al disco è lo stile di vita poco adeguato, perciò molte volte è possibile prevenire il problema.

Ma perché l’ernia al disco causa dolore? Questa è un’altra domanda alla quale è bene rispondere per far chiarezza sull’argomento.

In pratica quando le radici nervose della parte esterna iniziano ad assottigliarsi e poi distruggersi, lasciano che il materiale discale esca fuori e vada a comprimere le radice nervose. Indubbiamente quando questo accade provoca un dolore più o meno intenso.

Quando fuoriesce il nucleo discale escono una serie di sostanze che danneggiano il nervo. Dipende molto comunque dalla zona colpita.

Non tutti i dischi vengono colpiti nella stessa misura. E’ molto più probabile infatti un’ernia nella parte finale della schiena piuttosto che nella parte alta. E’ frequente nel tratto lombare e raro in quello dorsale.

Sintomi dell’ernia al disco

Non è facile parlare dei sintomi dell’ernia al disco perché questi cambiano in base alla zona che viene colpita. Generalmente però sono:

  • Perdita della coordinazione muscolare, ma anche atrofia e paralisi dei muscoli.
  • Dolore che può interessare diverse parti del corpo come il tallone, il collo, il gomito, l’anca, le braccia, la zona dorsale e il petto.
  • Formicolio che colpisce uno o entrambi i bracci, le mani, la testa e le gambe.
  • Le gambe oltre a essere soggette al formicolio possono anche far male e risultare stanche e pesanti.
  • La persona con ernia al disco spesso tende a veder comparire problemi con il riposo notturno, cioè a soffrire d’insonnia
  • Mal di schiena più o meno forte e generalizzato
  • Il collo può far male e iniziare a risultare molto più rigido
  • La sciatalgia, cioè il dolore che irradia lungo tutto il nervo sciatico.
  • La stenosi vertebrale, cioè il restringimento del canale spinale.

Come prevenire il problema

Per prevenire l’ernia al disco occorre seguire uno stile di vita sano. Ciò significa che una persona dovrebbe eseguire regolarmente un po’ di attività fisica, senza però cimentarsi in quelle troppo faticose o che potrebbero gravare sulla colonna vertebrale. Come abbiamo visto una delle cause è anche il sovrappeso, perciò è bene far attenzione all’alimentazione così da mantenere un peso corporeo normale.

Occorre evitare di sollevare pesi ed eseguire sforzi eccessivi. Se fate un lavoro sedentario dovete cercare di modificare la postura, usando sedie anatomiche e mantenendo la schiena dritta, senza assumere la posizione curva.

Diagnosi e cure

Per diagnosticare l’ernia al disco occorre rivolgersi al medico. Solo lui infatti vi potrà prescrivere quelle analisi necessarie per poter capire se davvero questo è il problema oppure è necessario guardare altrove. Per una corretta diagnosi dell’arnia al disco occorre eseguire una TAC o una RM (Risonanza Magnetica).

Per quanto riguarda i trattamenti ne esistono diversi e sono:

  • Discectomia: viene rimosso con l’intervento chirurgico il nucleo polposo. Quasi sempre in questo modo si risolve il dolore.
  • Microdiscectomia: questo intervento permette di rimuovere chirurgicamente il nucleo. In questo modo l’ernia viene asportata senza un grande trauma chirurgico. Lo strumento in questo caso è il microscopio operatorio. E’ piuttosto veloce, si parla di circa 30 o 40 minuti con una degenza di 1 o 2 giorni e una convalescenza che normalmente non supera i 15 giorni.
  • Terapie alternative: esistono una serie di terapie alternative che aiutano a risolvere o almeno a ridurre il problema. Tra queste troviamo l’ozonoterapia, la disectomia con laser, quella con endoscopio e con coblazione. Oppure ci sono alcuni interventi mini-invasivi come la decompressione discale.
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