Morti dopo aver preso lo sciroppo, 190 i decessi: scoppia il caso

Sono varie le famiglie che si sono mosse a seguito di molti casi di decessi. Questi sarebbero avvenute a seguito di lesioni renali dopo l’assunzione di uno sciroppo. Causa al governo per fermare alcuni farmaci. L’inchiesta è partita.

Sono mesi molto preoccupanti per i cittadini di una zona del mondo molto popolata. Negli ultimi mesi, infatti, alcune persone sono morte a seguito di lesioni renali. Cosa che ha fatto scattare una class action contro uno sciroppo per la tosse. Il governo, a tal proposito, è stato accusato di aver dato l’ok al commercio di un prodotto non idoneo.

Sciroppo
Fonte foto: Canva

Dal mese di agosto, in Indonesia, si sono verificati vari decessi che hanno allarmato la popolazione. I bambini sono state le persone maggiormente colpite. Da qui è partita l’accusa di aver messo in commercio un farmaco che non cura ma, nel peggiori delle ipotesi, porta al decesso. Morte arrivata a circa 199 persone, come riportato dal The Guardian.

Questa impennata di decessi ha portato varie organizzazioni a muoversi duramente per evitare che altre persone introducano nella loro vita lo sciroppo. Oltre le autorità locali, la causa chiama in gioco anche sette imprese che sono coinvolte nella produzione e commercializzazione.

Indonesia, molti decessi dopo l’assunzione dello sciroppo: parte l’indagine

I tanti casi hanno scioccato l’Indonesia, L’accusa è convinta che lo sciroppo contenesse grande quantità di due componenti usate nel processo industriale. Uno sarebbe stato il liquido antigelo. Così hanno presentato la class action lo scorso 18 novembre con la richiesta da parte delle famiglie di un risarcimento da oltre 127.000 dollari per ogni persona rimasta vittima di questo farmaco.

Il caso continua a far discutere e le verifiche continueranno ad esserci. Inoltre, tra le richieste anche quella, nuovamente economica, di 64.000 dollari per le persone che hanno subito delle conseguenze ma che non sono risultate letali. Ma c’è anche un precedente che risale allo scorso ottobre e che vale la pena approfondire.

Allarme OMS e caso Gambia: l’allerta divulgato

Nel mese di ottobre, la stampa internazionale divulgò la notizia di 70 decessi di bambini nel Gambia. Quel caso fu attenzionato dall’OMS che emise un allarme su scala mondiale. L’allarme riguardava ben quattro sciroppi sospettati di contaminazione. Prodotti che erano stati realizzati da una società indiana chiamata Maiden Pharmaceuticals Limited e che non aveva dato le giuste garanzie.

Dopo quel caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità divulgò l’allerta in tutto il continente asiatico. Nell’allerta si annunciava chiaramente di come l’uso, soprattutto nei bambini portava a dei gravi problemi se non alla morte. Il comunicato riguardava otto medicinali dove il contenuto, principale, era il paracetamolo.

Durante le indagini in Gambia, ci furono le opportune verifiche. L’OMS scoprì, a tal proposito, che dentro al farmaco c’era una grande quantità di glicole dietilenico ed etilenico. Questi composti tossici possono causare proprio lesioni renali acute se ingerito.

All’epoca, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlò di diffusione in altri Paesi anche se i prodotti contaminati erano stati scoperti solo nel paese africano. Ora si è aperta un’altra finestra in Indonesia e staremo a vedere le future evoluzioni dato che il prodotto si è diffuso.

Close