Stress a lavoro? Questi 3 metodi possono aiutarti a smaltirlo e tornare concentrato

Lo stress a lavoro può essere un fattore che si innesca improvvisamente. Ma come fare per ritornare sereni? Ci sono alcuni modi che non solo permettono di smaltirlo ma anche di tornare concentrati.

Sono tante le situazioni che possono farci innescare dentro di noi un certo livello di stress. Quando arriva, come ben sappiamo, gestire tutto il resto non è affatto semplice. La compromissione della nostra giornata è praticamente certe. Cosa che condiziona non solo il nostro lavoro ma anche la nostra vita fuori dal nostro ambiente professionale. Ci sono, però, alcuni metodi che permettono di superarlo in modo semplice e veloce.

Stress a lavoro
Fonte foto: Canva

Molte situazioni lavorative portano ad un livello di stress decisamente alto. Tra obiettivi aziendali, ritmi serrati e tanti compiti da svolgere, lo stress a lavoro non può che essere una possibilità plausibili. A lungo andare, certe dinamiche possono incidere sulla nostro benessere psico fisico.

Per aiutarci possiamo fare riferimento alla mindfulness. Questa pratica permette di concentrarci direttamente su noi stessi, pensando al presente senza altri tipi di pensieri negativi e che ci fanno preoccupare. Molto spesso la si confonde con meditazione ma questa mira a fare risultati nel breve periodo tramite il concedere spazio a pensieri ottimi e costruttivi. Andiamo, quindi, a scoprire 3 modi che ci possono far recuperare il nostro percorso a lavoro.

Stress a lavoro, la mindfulness può aiutarci: body scan, situazione che crea stress e tre respiri profondi

In qualche modo, lo stress a lavoro fa messo da parte per recuperare la nostra retta via. Dall’altra parte, smaltire tutto in breve tempo non è affatto semplice. La mindfulness, però, può arrivare in nostro soccorso e lo fa in 3 modi: il primo è la body scan, la seconda riguarda una situazione che crea più stress e l’ultima mette in campo dei respiri profondi.

Partiamo dal body scan che risulta essere uno degli esercizi più comuni. Il metodo migliore per comprendere questa pratica è attuarlo. Sediamoci su una sedia, con postura dritta. Effettuiamo dei respiri profondi e concentriamoci sul nostro corpo. Puoi chiudere anche gli occhi se ti va. Devi registrare le sensazioni fisiche all’interno. Dopo questa prima parta, puoi partire dai piedi e salire con l’attenzione fino alla testa. Visitando il tuo corpo potrai analizzare quali parti hanno bisogno di più attenzione. L’alternativa è concentrarsi su una parte del corpo e restare su esso.

Passiamo alla situazione che ti crea più stress. Più la richiesta è quella di un maggior sforzo. Con un po’ di pratica non avremmo più problemi in futuro. In questo caso, devi immaginare la “scena” nella tua mente. Anche se si possono prevedere esiti negativi, devi provare a vedere solo il lato positivo e la metà da raggiungere.

Infine, arriviamo al modo in cui si respira. Questo è un jolly se alcune tecniche non possono essere messe in pratica sul nostro posto di lavoro. La respirazione mindfulness parte con un’espirazione completa; inspirazione lenta e costante da eseguire con il diaframma. Riempiamo i polmoni e manteniamo il fiato per massimo 15 secondi. Espiriamo e poi aspettiamo massimo 10 minuti per fare un altro respiro. Ripetere. Di solito sono 3 i respiri che ci fanno calmare ma in certi casi ne serve qualcuno di più. In generale, però, in poco tempo potremmo raggiungere una certa rilassatezza.

Le informazioni di questo articolo hanno solo scopo divulgativo e informativo. In caso di problemi, si consiglia sempre di affidarsi ad uno specialista o al medico di fiducia. Inoltre, queste informazioni non devono sostituire diagnosi o piani terapeutici.

Impostazioni privacy