Terapia anticorpale per covid19: AstraZeneca chiede il via libera

AstraZeneca chiede il via libera per poter iniziare con la terapia anticorpale per prevenire la comparsa del Covid19.

AstraZeneca è una delle cause farmaceutiche che si è messa sin da subito in prima fila per la lotta contro la pandemia da coronavirus.

Oggi però la casa farmaceutica anglo-svedese ha fatto un ulteriore passo avanti, chiedendo allaFood and Drug Administration l’autorizzazione per poter utilizzare una nuova terapia anticorpale che non deve curare il coronavirus ma prevenirlo.

Una terapia che potrebbe essere utilizzata per esempio su quelle persone che hanno una risposta immunitaria bassa e non può proteggersi con i vaccini.

Cos’è questa terapia anticorpale di AstraZeneca?

Sappiamo che AstraZeneca, multinazionale biofarmaceutica che ha la sua sede a Cambridge Biomedical Campus (Regno Unito), ha creato uno dei tre vaccini più famosi contro il virus.

Vaccino che fu dichiarato sicuro all’EMA già lo scorso agosto, perché non vi era nessuna correlazione tra la sua somministrazione e i casi di trombosi.

La nuova terapia già nello stesso agosto si trovava in una fase di studio avanzata e fu nominata AZD7442. Una combinazione di anticorpi monoclonali caratterizzati da una lunga durata d’azione. Sin da subito aveva dimostrato di essere capace di ridurre del 77% il rischio di complicazioni.

Al momento non è ancora stato concesso il via libera, però la FDA decide di farlo, questo farmaco sarebbe il primo Laab a ricevere la EUA per la prevenzione del coronavirus.

Il trattalmento è a base di tixagevimab e cilgevimab riesce a ridurre in modo significativo quindi di sviluppare una forma sintomatica. Si parla di circa il 77% dei casi se paragonato al placebo in fase di studio.

Se la FDA rilascia l’autorizzazione, AstraZenca raggiungerebbe un traguardo davvero elevato. Specialmente perché come sappiamo non è riuscita invece a raggiungere il traguardo di far approvare il vaccino negli Stati Uniti.

In Italia invece il 20 settembre è partita la campagna per la terza dose, rivolta in particolar modo ai soggetti più fragili.

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