Disturbo bipolare

Disturbo bipolare, un disturbo della personalità che può sfociare in gravi patologie

Il disturbo bipolare, è una sindrome psichiatrica conosciuta anche con il termine “Psicosi maniaco-depressiva”, caratterizzata da un’alterazione tra le due condizioni contro-polari, ovvero l’eccitazione e la depressione.

Il bipolarismo, disturbo bipolare e un, è una patologia poco frequente, ma costituisce un problema invalidante per chi ne soffre, perché si manifesta con fasi alternate di depressione, seguite da fasi maniacali.

Il passaggio da una fase all’altra, molto spesso è immediato, mentre in altri casi, è intervallato da un umore che classifichiamo “eutimico”, ovvero normale.

Il test nel bipolarismo

La caratterista frequente nel bipolarismo, è la presenza di uno o più episodi maniacali, che tendenzialmente sono accompagnati da Episodi di Depressione Maggiore. Per diagnosticare tale patologia, il malato deve avere un periodo persistente del tono dell’umore elevato, caratterizzato da espansività oppure da estrema irritabilità.

Il disturbo deve essere talmente grave, da influenzare anche le normali attività quotidiana di un soggetto, come lo studio, il lavoro, le passioni personali, gli hobby e la vita sociale. Per comprendere se una persona è affetta o meno da tale patologia, si può usufruire del test del disturbo bipolare, che consiste in una serie di domande, finalizzate a comprendere il livello della malattia. Le domande spesso interessano aspetti della vita privata e sociale e come si relaziona il paziente in base a queste, ora faremo un esempio:

  1. Ho molte energie
  2. Sono particolarmente attivo
  3. Mi piace di più il lavoro che svolgo
  4. Sono più socievole
  5. Alla guida tendo ad andare più velocemente
  6. Spendo più soldi ecc…

Relazioni sentimentali e bipolarismo

I soggetti affetti da bipolarismo, hanno storie d’amore che possiamo definire come ondate e risacche, ovvero quello che inizialmente sembrava la cresta dell’onda, dopo diviene il detrito che si lascia scivolare via verso il fondo. Tale ciclo assomiglia al fuoco e alla cenere, e la relazione di conseguenza cambia, attraversando fasi di arresto o raffreddamento proprio perché il soggetto maniacale cambia d’umore, e viene a mancare il mordente, che non era dato dal partner, ma dall’umore elevato del soggetto malato. Il paziente nella fase di eccitazione, si innamora, ma questo sentimento ha sempre qualcosa di malinconico, come se alla base ci fosse sempre una precarietà conscia e si percepisce dal sarcasmo, per le persone affette da bipolarismo, considerano questo come un gioca che appaga fin quando sarà presente la voglia e l’umore giusto a sostenerlo. In presenza di euforia, la persona è capace di accettare anche una evidente presa in giro, per la mancanza di interesse che non hanno nulla a che vedere con il sentimento chiamato AMORE.

Farmaci per il disturbo bipolare

I farmaci che vengono più somministrati in presenza di bipolarismo, sono quelli che stabilizzano l’umore, oppure in alternativa anche gli antidepressivi e antiepilettici e antipscicotici. Nonostante l’assunzione di tali farmaci, non possiamo considerali come una vera e propria cura per questa patologia, perché tende a ripresentarsi nel corso della vita di un paziente.

Uno dei principali farmaci è il Carbolithium, ovvero uno stabilizzante dell’umore perché in grado di agire sulla componente depressiva e su quella maniacale. Anche Lamictal è particolarmente indicato nel trattamento del disturbo bipolare, ed è anche in grado di prevenire ulteriori episodi di depressione. Quando il litio carbonato non è ben tollerato dal un paziente, si somministra il Dapakin, molto efficace nella fase maniacale bipolare.

I sintomi fisici nel disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è un aspetto della depressione, che è caratterizzato da periodi di estrema euforia, a periodi di tristezza e disinteresse per tutto ciò che ci circonda con fasi maniacali. Tali cambiamenti dell’umore, possono manifestarsi anche poche volte nell’arco di un anno, oppure moltissime volte in pochissimi giorni.

I principali sintomi fisici che determina tale disturbo sono: agitazione, tachicardia, psicosi, stanchezza persistente, dolore cronico senza un reale motivo apparente e irritabilità. La persona affetta da disturbo bipolare, deve essere seguita da uno specialista esperto, in grado di prescriverle il trattamento più adeguato per il suo stato emotivo.

Disturbo bipolare di secondo tipo

Tale disturbo, si caratterizza per le fasi ricorrenti di depressione maggiore, alternate a fase espansive ipomaniacali spontanee. In parole semplici, la fase depressiva in questo caso specifico, è preminente rispetto alla fase euforica. Il DB di tipo secondo, non è studiato come il Disturbo Bipolare generale, perché fino ad ora, tali manifestazioni, sono state erroneamente incluse nella Psicosi Maniaco Depressiva, oppure nella Depressione Maggiore Ricorrente, ed ora andremo a descrivere le differenze. Nella Mania, il paziente è particolarmente euforico ed esaltato, e si sente forte ed indistruttibile ed è proprio questo, che ha una visione distorta della realtà e di quello che lo circonda. L’ipomania invece, è una forma di eccitazione molto più lieve, e l’euforia è minore e non sono presenti nel soggetto affetto sintomi psicotici, ovvero allucinazioni e deliri. Come abbiamo accennato ora, tale manifestano molto più lieve, è inoltre anche meno evidente da parte di familiari, amici, colleghi di lavoro, tanto da non essere percepita come una anormalità.

Cos’è il disturbo bordeline

Il disturbo Borderline, come ci suggerisce la parola stessa, è un disturbo della personalità, che consiste nel cambiamento repentino dell’umore, caratterizzato da instabilità comportamentale verso gli altri, con marcata impulsività e difficoltà nella riorganizzazione del pensiero personale. Tutti questi aspetti, con il passare del tempo, si rinforzano reciprocamente, dando origine a sofferenza e a comportamenti problematici da parte della persona affetta. La conseguenza a tutto questo, è la mancata realizzazione degli obiettivi, nonostante gran parte dei soggetti, siano persone pieni di risorse personali e sociali. Tra i vari disturbi della personalità, il disturbo Borderline, è quello che ha maggiore incidenza clinica, e colpisce circa il 2% della popolazione, in particolar modo il sesso femminile. Gli esordi di tale patologia si manifestano generalmente nell’adolescenza oppure nella prima metà dell’età adulta. Una delle caratteristiche principali di chi soffre di disturbo Borderline, si evidenzia l’instabilità emotiva, che si manifesta attraverso repentine alterazioni dell’umore, per questo, i soggetti possono oscillare in maniera rapida tra la serenità e la tristezza, tra la rabbia intensa ed il senso di colpa infondato. Tali manifestazioni, contrastanti tra di loro, si possono verificare anche contemporaneamente, tanto da creare disordine sia a se stessi, sia alle persone vicine.

La diagnosi per il bipolarismo

La diagnosi è effettivamente molto complicata per diversi motivi. Tra l’altro il disturbo bipolare e quello borderline di personalità possono essere presenti contemporaneamente nel medesimo paziente. In base a diverse ricerche, un paziente su cinque che soffre di disturbo borderline abbia in comorbilità un disturbo bipolare. Nel 15% dei pazienti che soffrono di disturbo bipolare, invece, pare che esista un disturbo borderline. Per poter giungere ad una diagnosi precisa, è molto importante una valutazione attenta e scrupolosa dei criteri diagnostici recenti. Inoltre, è fondamentale fare leva sull’anamnesi.

Storia del disturbo bipolare

Tutto è cominciato nell’epoca classica dell’Antica Grecia. Il primo autore che è stato in garo di descrivere mania e melancolia risponde al nome di Areteo di Cappadocia. Invece, la definizione vera e propria di disturbo bipolare è stata inventata in Francia. Tanto merito va alle ricerche svolte da Farlet sulla “folie circulaire”. Nonché agli studi di Baillarger sulla “folie à double forme”. Fu poi Emil Kraepelin a comprendere ogni tipo di disturbo affettivo all’interno di una sola categoria. Quest’ultima venne ribattezzata “frenosi maniaco-depressiva”. La tesi di Kraepeling ha fatto breccia praticamente in tutto il mondo, a parte qualche rara eccezione. Leonhard, Angst e Perris hanno avuto il merito di differenziare definitivamente tra disturbo affettivo unipolare e bipolare.

Disturbo bipolare e depressione

L’episodio di depressione si presenta sotto forma di umore depresso. Oppure come perdita di interesse nei confronti di attività che prima erano considerate divertenti. Regnano alcune tipicità caratteriali, come sconforto, pessimismo e sensazione di vuoto. Esiste un importante cambiamento delle abitudini in campo alimentare.

Nello specifico, può verificarsi un incremento o una diminuzione dell’appetito. E, di conseguenza, si modificano anche i valori ponderali. Possono insorgere diverse problematiche legate al sonno. Prima di tutto iperinsonnia, ma anche modifiche del bioritmo. I risvegli precoci sono una delle abitudini tipiche di chi soffre di disturbo bipolare.

Inoltre, altri sintomi sono correlati al fatto di pensare sempre e comunque. Non solo, anche di vivere in uno stato di perenne indecisione. Spesso il paziente ha a che fare con poca energia e si affatica molto in fretta. Inoltre, soffre di un senso di colpa eccessiva ed è ipercritico nei confronti di sé stesso. Piuttosto di frequente nell’episodio depressivo sono presenti dei pensieri legati alla morte. Sia come vero e proprio atto suicida, sia come pianificazione di un tentativo di suicidarsi.

Il legame con gli episodi maniacali

L’umore, in questi episodi, è notevolmente su di giri. Vengono in risalto soprattutto l’irritabilità e l’espansività del paziente. Nello specifico, a farne le spese è soprattutto l’autostima. Infatti, il soggetto coltiva delle aspirazioni eccessivamente alte.

Inoltre, si compiace di un notevole senso di grandiosità. La loquacità raggiunge livelli piuttosto elevati. Al tempo stesso il paziente subisce un’ansia sia a livello psicologico che motorio.

Comincia a dormire molto di meno. Al punto tale che solamente tre ore sono sufficienti per ritenere di aver dormito bene. Tale problematica del sonno potrebbe essere legata al continuo flusso di pensieri nella mente del paziente.

Il soggetto tende a distrarsi con eccessiva facilità di fronte praticamente ad ogni tipo di stimolo. Tra l’altro, al contempo diminuiscono anche capacità di giudicare e autocritica.

Nell’episodio maniacale si riscontra una notevole tendenza all’incremento di attività di lavoro, scolastiche o sociali. Cresce anche l’attenzione verso la sfera sessuale.

La fase mista

Esiste un periodo che viene chiamato “di passaggio”. È quello che intercorre tra la fase di depressione e quella maniacale. In questa fase, è importante sottolineare come ci siano dei sintomi depressivi e ipomaniacali.

Spesso il paziente è soggetto ad un forte stato di agitazione e di ansia. Inoltre, è davvero molto facile da irritare.

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