Sinisa Mihajlovic, la malattia che lo ha portato via

Grande apprensione per le condizioni di salute di Sinisa Mihajlovic. All’ex calciatore gli era stata diagnosticata una grave malattia che lo ha portato ad assentarsi dai suoi impegni professionali per dedicarsi alle cure. 

Sono ormai tre anni che l’allenatore del Bologna sta combattendo la sua battaglia contro la malattia. Le ultime notizie non sono positive per quanto riguardano la condizione di salute, tanto che i tifosi sono in apprensione dopo le novità rivelate da Clemente Mimun. Il direttore del Tg5 ha infatti scritto sul suo account Twitter “Forza Sinisa”, facendo intendere che le cose non erano positive per l’ex calciatore. Ma qual è la malattia?

Sinisa Mihajlovic
Fonte foto: Ansa

Tante sono le persone che sono con il fiato sospeso per quanto riguarda le condizioni di salute di Sinisa Mihajlovic, che pochi giorni fa si era fatto vedere in pubblico in occasione della presentazione del libro di Zdenek Zeman. In molti si stanno informando dopo quanto scritto da Mimun sui social, temendo che qualcosa non sta andando come speravano.

A marzo scorso, l’allenatore del Bologna aveva rivelato che la malattia aveva fatto un passo avanti e per questo doveva ricoverarsi al reparto di ematologia al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Un evento che lo ha costretto a stare lontano per un po’ dalla squadra e dai campi. Sono ormai tre anni che Mihajlovic sta lottando contro la leucemia mieloide acuta che gli era stata diagnosticata.

Sinisa Mihajlovic, che cos’è la leucemia mieloide acuta?

Era il 13 luglio del 2019 quando Mihajlovic aveva annunciato a tutti di essere affetto da leucemia mieloide acuta e per questo motivo ha dovuto iniziare subito un percorso terapeutico. Per prima cosa c’è da sapere che la leucemia è una malattia del sangue ed è un tumore. Questo inizia nelle cellule che normalmente maturerebbero nei diversi tipi di cellule del sangue. In pratica si ha una moltiplicazione incontrollata di cellule staminali, come si legge sul sito Lega Tumori.

Esistono diversi tipi di leucemia che si dividono principalmente in base al fatto che la leucemia sia acuta (crescita rapida) o cronica (crescita più lenta) e se inizi nelle cellule mieloidi o nelle cellule linfoidi. La leucemia mieloide acuta inizia nel midollo osseo. Ma più spesso si diffonde rapidamente anche nel sangue. A volte si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i linfonodi, il fegato, la milza, il sistema nervoso centrale e i testicoli.

Leucemia mieloide acuta: cause e fattori di rischio

La leucemia mieloide acuta che ha Sinisa Mihajlovic si verifica quando una cellula nel midollo osseo presenta delle mutazioni nel DNA. Le cause esatte delle mutazioni del DNA che portano alla leucemia non sono ancora note, anche se i ricercatori stanno lavorando per dare risposte. Tuttavia, i medici hanno identificato i fattori che aumentano il rischio della malattia.

Il primo fattore è legato all’età avanzata, l’invecchiando aumenta il rischio di sviluppare la leucemia mieloide acuta. Da considerare è anche il sesso, visto che gli uomini hanno più probabilità di contrarre la malattia rispetto alle donne. La leucemia mieloide acuta è più comune negli uomini adulti di età pari o superiore a 60 anni, come si legge sul portale Gimema.

Bisogna tenere conto anche dei precedenti trattamenti oncologici, le persone che hanno avuto determinati tipi di chemioterapia e radioterapia sono a maggior rischio di svilupparla. Poi anche le esposizione alle radiazioni, le persone esposte a livelli molto elevati di radiazioni, come i sopravvissuti agli incidenti dei reattori nucleari, sono a maggior rischio. Esattamente come coloro che hanno una esposizione a sostanze chimiche pericolose come il benzene.

Tra gli altri fattori che sono stati indicati c’è anche il fatto che la leucemia mieloide acuta è legata al fumo, poiché il fumo di sigaretta contiene benzene e altre sostanze chimiche note per provocare il cancro. Le persone che hanno avuto altre malattie del sangue, come mielodisplasia, mielofibrosi, policitemia vera o trombocitemia, sono a maggior rischio. Lo sono anche coloro che hanno alcune malattie genetiche, come la sindrome di Down.

Leucemia mieloide acuta: sintomi

I segni di avvertimento e i sintomi generali della malattia possono verificarsi fin dalle prime fasi della leucemia mieloide acuta. Questi non sono sempre riconoscibili e, la maggior parte delle volte, non si pensa che si possa avere la patologia perché sono simili a quelli di una semplice influenza stagionale o di altre malattie comuni come la febbre, mal d’ossa, vertigini, letargia e stanchezza.

Gli altri sintomi della leucemia mieloide acuta includono il fiato corto e la pelle pallida, così come ci sono persone che hanno delle infezioni frequenti o possono riscontrare una facilità di lividi. Tra i segnali da non sottovalutare c’è anche il sanguinamento insolito, come frequenti epistassi e gengive. C’è chi ha delle sudorazioni notturne, perdita di appetito e dimagrimento.

Come viene trattata la leucemia mieloide acuta?

La chemioterapia è il trattamento principale per la maggior parte dei tipi leucemia. A volte viene effettuata insieme a un farmaco terapeutico mirato. Questo trattamento può essere seguito da un trapianto di cellule staminali. La chirurgia e la radioterapia non sono i principali rimedi per questo tipo di leucemia, ma possono essere utilizzati in circostanze speciali.

A seconda delle scelte terapeutiche, ci sono diversi tipi di medici che seguono il trattamento. Alcuni di questi medici ematologo, lo specialista che cura i disturbi del sangue, e oncologo clinico, specialista che cura il cancro con i farmaci. Molti altri specialisti possono anche far parte del team di assistenza, inclusi assistenti medici, infermieri, nutrizionisti, assistenti sociali e altri professionisti sanitari.

Le informazioni presenti all’interno dell’articolo hanno una funzionalità divulgativa e sono riprese da fonti autorevoli e non voglio sostituirsi a diagnosi fatte da personale medico specializzato. Pertanto, in caso di trattamenti e diagnosi bisogna rivolgersi ad uno specialista o al proprio medico di riferimento.

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