Ricette elettroniche stop da gennaio 2023: che cos’accadrà?

Stop alle ricette elettroniche a partire da gennaio 2023: la norma che consente di fare prescrizioni ai medici di famiglia tramite email o messaggio è in scadenza, cosa accadrà?

Durante l’emergenza Covid è stata istituita la norma che prevede la possibilità di farsi prescrivere le ricette dal medico di famiglia, senza recarsi nel suo studio. A breve, però, la legge sulle prescrizioni “a distanza” potrebbe decadere: i medici chiedono una proroga.

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La legge in questione rende possibile ai medici curanti di inviare il codice della ricetta per un medicinale via email, SMS, o chat. Il codice in questione va poi mostrato al farmacista che potrà accedere direttamente alla ricetta.

Questa misura ha fatto in modo che, durante la pandemia, le persone non dovessero recarsi fisicamente negli studi medici. Evitare l’affollamento in questi studi, però, potrebbe essere utile anche nel 2023, visto il rimontare dei casi Covid. Non solo, secondo il Sindacato dei medici di famiglia dematerializzare le ricette e, in generale, digitalizzare alcune pratiche sarebbe ottimale in ogni caso.

Ricette elettroniche, stop da gennaio? I medici chiedono soluzioni

I medici di famiglia della Fimmg hanno segnalato la questione al ministro della Salute Orazio Schillaci: Così si torna al passato, abbiamo avuto rassicurazioni ma serve una proroga” ha dichiarato Scotti, responsabile del sindacato.

Dal 1 gennaio 2023 decade la misura che prevede l’invio elettronico del promemoria per la ricetta elettronica ai pazienti. Questa viene, poi stampata dai farmacisti che devono comunque avere un foglio di carta che provi l’avvenuta consegna del medicinale. Anche Marco Cossolo di Federfarma ha parlato a nome dei farmacisti, dichiarando che sono disponibili a continuare con questa pratica, se le misure verranno prorogate.

Non solo durante l’emergenza Covid, le associazioni e i sindacati dei medici di famiglia per ora richiedono la proroga della norma ma, di base, richiedono che diventi una consuetudine. La ricetta elettronica, infatti, potrebbe facilitare il lavoro dei medici di famiglia, sempre più oberati di pratiche burocratiche e lavoro: “Chiediamo un provvedimento che renda l’uso della ricetta elettronica strutturale” ha dichiarato Pina Onostri del sindacato Smi a Repubblica.

Rendere queste pratiche sanitari digitali e più “snelle” va a beneficio anche dei cittadini che non devono recarsi fisicamente negli studi medici, ogni volta che hanno bisogno di una ricetta. In particolare sarebbe di grande aiuto ai malati cronici e gli anziani, come puntualizzato dall’associazione Cittadinanzattiva su Repubblica. Per ora i medici hanno richiesto una proroga, almeno, per il 2023. Le risposte dovrebbero arrivare nei prossimi giorni: staremo a vedere se, effettivamente, ci sarà uno “stop” o meno delle ricette elettroniche.

 

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